L’ERRORE DEL MINISTRO

Franco Buccino

Repubblica ed. Napoli, 26/09/19

Gli studenti italiani, napoletani e campani in particolare, hanno avuto e hanno molte ragioni a protestare e manifestare.

Certamente la crisi climatica è il motivo più forte per scendere in piazza: riguarda la loro stessa vita e sopravvivenza. A livello globale.

Anche altre ragioni per protestare hanno la loro importanza: le carenze, le deficienze, le arretratezze del nostro sistema scolastico. Tutte le volte che gli studenti lasciano le aule per motivi importanti e, rispettando le regole, portano tra la gente le loro ragioni, le loro denunce, la loro rabbia e la loro delusione, non dovrebbero essere considerati assenti.

Altrimenti sono due volte penalizzati.

È un discorso molto delicato, lo so. Perciò mi è sembrata del tutto fuori luogo la “circolare” del Ministro Fioramonti. Una “circolare” inutile, discutibile, dannosa.

Intanto, è inutile. Venerdì la stragrande maggioranza degli studenti partecipa alla manifestazione a prescindere da quello che pensa e scrive il Ministro dell’Istruzione.

Non è neanche una sua circolare, ma una nota del capo dipartimento nella quale “l’Onorevole Ministro esprime l’auspicio” che la scuola giustifichi l’assenza e che non la conteggi nel numero massimo delle assenze consentite. L’auspica, ma poi, nella loro autonomia, decidono le scuole.

La circolare è anche discutibile. Più che dare un orientamento alle scuole, sembra francamente un tentativo del neo Ministro di farsi bello con i ragazzi. Che sono abbastanza indifferenti a questa benevolenza. E più pronti a prendersela con il Ministro in quanto responsabile della politica scolastica, ma anche, tradizionalmente, capro espiatorio di tutti i guai della scuola.

Poi, con qualche incoscienza, Fioramonti entra a gamba tesa in un rapporto non facile tra scuole e studenti, relativo alle assenze e allo spazio che rivendicano questi ultimi.

Lasciasse, il Ministro, le scuole a gestire autonomamente questo punto delicato, senza interferenze, esplicite o implicite che siano.

Infine, e questo è forse il vero problema, la circolare è dannosa. Dannosa da un punto di vista, diciamo così, più formale e perché rappresenta un precedente pericoloso.

Il limite di ore di assenza a scuola, almeno nella secondaria, è ancora regolato dall’art. 14, comma 7 del DPR 122/2009 dove si legge: “…ai fini della validità dell’anno scolastico,[…], per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato”.

Sono previste deroghe solo per assenze documentate e continuative, in casi eccezionali.

Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l’esclusione dalla valutazione finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame.

La normativa, pur essendo abbastanza chiara, è soggetta a diffuso contenzioso con ricorsi a Tar e Consiglio di Stato. Nel caso nostro è difficile sostenere, al di là della giustifica, la fondatezza del mancato conteggio.

Altrimenti sarebbe applicabile a tutta una serie di assenze che, per i motivi che dicevo prima, sono dovute a scioperi e manifestazioni degli studenti.

E, soprattutto, verrebbero alla luce, in modo increscioso, inaspettate problematiche relative a giorni di mancata scuola, di orario ridotto, di monte ore individuali ai limiti, magari in alcune discipline.

Il tutto per responsabilità della scuola o del sistema scuola. In questi casi lo studente candidato alla non ammissione  sarebbe non reo ma vittima. Forse è il vero motivo per cui, di norma, non si fanno conteggi!

Allora, caro Ministro Fioramonti, non aggiunga al danno la beffa. Anziché “condonare” un giorno di assenza, si impegni, con tutto il Ministero, Uffici periferici, Enti Locali, perché gli alunni, di ogni territorio, facciano scuola tutti i giorni del calendario scolastico, nel monte ore previsto per ogni materia e per ogni attività. Magari con l’obiettivo di incrementarle.

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