Franco Buccino
Tremilacinquecento insegnanti della scuola pubblica sono stati espulsi dai ruoli del personale docente per motivi di salute. Il provvedimento è stato adottato dal ministro della pubblica istruzione, Francesco Profumo, che l’altra mattina ha firmato il decreto attuativo della specifica disposizione contenuta nella legge sulla spending review.
I docenti “inidonei” andranno a ricoprire la funzione di assistenti amministrativi, occupando il posto di altrettanti precari ATA, senza nessuna preparazione nei nuovi compiti, senza un giudizio di idoneità nel nuovo profilo da parte delle commissioni mediche di verifica.
Nonostante i titoli, i servizi, l’abilitazione, l’iscrizione all’albo professionale, per legge non sono più docenti. E ciò solo a causa delle loro condizioni di salute. Per trovare una norma altrettanto discriminatoria bisogna risalire alle leggi razziali del ’38. Prima della repubblica, della democrazia, della costituzione.
Quando nel nostro paese sarà ripristinato lo stato di diritto, sicuramente i docenti “inidonei” saranno reintegrati nel loro ruolo. Per intanto, considerando che il ministro e i sottosegretari appartengono tutti al mondo della docenza, potremmo provare a chiedere agli organismi di rappresentanza di sospenderli per indegnità.