Franco Buccino
L’inenarrabile vicenda della Terra dei fuochi, la nostra terra, ci sta facendo scoprire il valore della cittadinanza e della legalità. Il ruolo dei cittadini è diventato più rilevante del ruolo delle ingenti truppe militari, schierate da diversi anni nelle stesse contrade, e di quello delle forze di polizia, autrici di operazioni che hanno portato alla cattura di pericolosi latitanti. Perché la cittadinanza consapevole e attiva fa prendere definitivamente le distanze dalla camorra, responsabile della morte dell’ambiente, dell’economia, delle persone, dei bambini, innanzitutto. Basta con l’ambiguo rispetto, una malcelata ammirazione, la connivenza, la paura, il terrore. Cresce un movimento comunitario, di assemblee, persone che s’incontrano; si sviluppa, appunto, una consapevolezza e una cittadinanza attiva. C’è chi pensa di andar via e salvarsi, ma in tanti scelgono di rimanere e rimboccarsi le maniche, perfino di gestire beni e attività produttive confiscate ai malavitosi, e di salvare, insieme, se stessi, la comunità e la propria terra.
La mobilitazione dei cittadini ha innescato l’interesse e risvegliato la sensibilità delle istituzioni a tutti i livelli. Oggi ci sono due azioni importanti del governo. Che difficilmente avremmo visto se non ci fosse stata la pressione della base. Il decreto sulla terra dei fuochi e l’acquisizione della reggia di Carditello da parte del ministero dei beni culturali. Il decreto in discussione vede già due misure: una riguarda l’intervento dell’esercito – uno scontro militare in atto tra forze dell’ordine e camorra è sotto gli occhi di tutti -, l’altra riguarda uno screening sanitario gratuito per la popolazione. L’acquisizione di Carditello da parte del ministero è cosa fatta, grazie anche all’impegno e agli interventi efficaci e immediati di un ministro, ai quali non eravamo abituati. Sono due primi risultati, molto parziali se li consideriamo a se stanti, molto significativi se li collochiamo all’inizio di un percorso. Partecipazione dei cittadini e sensibilità delle istituzioni portano, infatti, ad alzare il tiro sugli obiettivi.
In particolare, la triste vicenda sta contribuendo ad accelerare la maturazione politica e culturale della popolazione su alcuni temi, come la salute dei cittadini e il patrimonio artistico. Un diritto, la salute, che bisogna conquistarsi e che si deve esercitare; un diritto che contribuisce, insieme ad altri, a cominciare da quello all’istruzione, ad alimentare e definire in modo meno astratto il quadro dei diritti fondamentali dei cittadini. Un concetto di salute che va oltre la malattia, la cura, il medico, il farmaco, il sistema sanitario. Un concetto di salute che esprime il benessere psichico, fisico, sociale e ambientale. Un approccio corretto al concetto di salute ci mette nelle condizioni migliori per affrontare i temi propri della sanità. A cominciare dalla prevenzione che può nascere da una sensibilità nuova della popolazione e dei medici. E dagli stili di vita corretti che si devono diffondere tra le persone. Che riguardano l’alimentazione e i suoi effetti, il movimento e l’esercizio fisico, il lavoro e lo studio, il tempo libero e l’arte e la musica. Il nostro straordinario patrimonio storico e artistico non deve essere solo salvaguardato e conservato per il valore che ha in sé e per l’attrazione turistica che esercita, ma deve essere nella nostra disponibilità, ne dobbiamo usufruire tutti, tutti i giorni. Perché esalta l’uomo e la sua libertà, alimenta il nostro essere uomini e cittadini, ci spinge alla coesione e alla legalità.
Carditello restaurata e aperta al “pubblico” varrà più di un esercito schierato, a perenne monito contro la malavita e l’illegalità.