Franco Buccino
(Repubblica ed. Napoli del 21 maggio 2018 pag. VI)
Il Comune ha inaugurato a Giugliano uno Spazio Anziani e lo ha affidato all’Auser, associazione per l’invecchiamento attivo. Una buona notizia per il Terzo Settore. Le politiche sociali sono molto trascurate dagli Enti Locali. Certo per via dei tagli, ma anche per limiti culturali. Ci sono spese, poi, come quelle per la qualità della vita dell’anziano, che vengono ritenute superflue, quasi un lusso. Colpisce quindi il coraggio e la lungimiranza degli amministratori di Giugliano, il comune non capoluogo più grande d’Italia. Anch’esso con un buon numero di anziani, in costante aumento.
Perché anche nella nostra regione la popolazione invecchia; più rapidamente sta raggiungendo le percentuali delle altre parti del paese. Senza che purtroppo riusciamo ad elaborare una strategia che ci permetta di far fronte a questo “dramma” annunciato. Le condizioni di vita, si sa, dalle parti nostre sono sfavorevoli per qualunque età: dall’infanzia negata ai giovani che non trovano lavoro, agli adulti che lo perdono, agli anziani con le pensioni più basse d’Italia; e per tutti, poi, servizi scadenti: dalla scuola alla sanità, dai trasporti alla vivibilità delle città. Per gli anziani però la situazione, se vogliamo, è ancora più drammatica: sono le principali vittime della mancata prevenzione e delle insopportabili liste d’attesa nella sanità pubblica, dei mezzi scarsi e obsoleti nei trasporti, dell’assenza di politiche per la casa, che li costringe spesso o ad abbandonare l’abitazione o, non autosufficienti, a rimanere prigionieri a casa propria per mancanza di ascensori; e così via.
Ciononostante, molto si potrebbe fare per accompagnare le persone all’ingresso nella terza età e molto potrebbero fare gli anziani per sé stessi e per gli altri. Uscendo fuori dal luogo comune per cui anziani è sinonimo di persone assistite, di persone che costano troppo alla collettività. Ed entrando nell’ordine d’idee che sempre più vivremo un terzo della nostra vita da anziani. Per una quota di questi anni, se si mettono in essere le condizioni, si vivrà più attivi sul fronte dell’apprendimento permanente, delle attività motorie, degli stili di vita sani e corretti, del volontariato di comunità, dell’esercizio pieno dell’invecchiamento attivo, destinato a sé stessi ma anche agli altri. E poi si vivranno anni, la cosiddetta quarta età, in cui si manifesta una maggiore fragilità, anni in cui prevale l’assistenza, la protezione, ma in cui non deve scomparire la promozione per la qualità della vita e la dignità dei cittadini, perché la cittadinanza non ha età.
A questi principi si ispirano gli animatori dello Spazio Anziani di Giugliano. Non un tradizionale centro sociale anziani, in cui magari le uniche attività sono il gioco delle carte e, a volte, il ballo. Correndo il rischio di passare da una solitudine individuale a una solitudine di gruppo. Ma uno spazio che dà l’idea della dinamicità, del movimento, della partecipazione. E di fatti le attività già programmate sono le attività motorie, i laboratori di teatro, musica, antichi mestieri, ricamo, informatica, la lettura di libri e giornali, il cineforum, gli incontri culturali, il turismo sociale, i tornei di carte e scacchi. Attività per uomini e donne, anziani e non solo, dalle quali possa nascere e crescere la voglia di socializzare, ma anche la sensibilità e la disponibilità al volontariato verso i più fragili così come al volontariato di comunità, fino alla partecipazione attiva alla vita della città.
Uno spazio anziani inteso come luogo in cui, in una logica intergenerazionale, le persone possano praticare e condividere principi di solidarietà, ma anche inteso come posto, come spazio che gli anziani vogliono occupare nella società civile di Giugliano.