L’ozio creativo della terza età

di Franco Buccino

La Repubblica, ed. Napoli, 30 marzo 2020

I tempi di epidemie siamo, naturalmente, noi anziani, i più esposti alle complicazioni. E non ci stupisce che l’età media delle vittime, ad oggi, sia abbastanza elevata. Molto si parla della crisi sanitaria e della crisi economica, com’è logico; ma stiamo trascurando un’altra crisi, che s’insinua peggio del virus, la crisi morale. Di pari passo con l’aumento dei contagiati, si manifesta con più intensità. Da come ci guardiamo con diffidenza, come ci evitiamo nell’uso di ascensori e scale, come facciamo incetta di cose, anche inutili.

Fino a come accettiamo le giuste norme di isolamento: spesso senza alcuna sofferenza, diciamocelo. Spesso con chiusura, egoismo, scarsa o nessuna solidarietà.

È una crisi, quella morale, che non risparmia nessuno, neppure gli anziani. E però gli anziani hanno diversi modi per difendersi da essa: la prima è la famiglia, ovviamente. Ma sentite un po’, per esempio, cosa ha proposto ai soci del suo circolo culturale Auser di Benevento la presidente, Adriana: «Per alleggerire un po’ il cuore senza fare cose a cuor leggero. Ciascuno a casa propria può impegnarsi in lavoretti di bricolage, uncinetto, decorazioni su vetro, cartone ecc. Quando tutto sarà passato si potrà allestire una mostra. Coloro che sono favorevoli a questa iniziativa interagiscono tra di loro in un apposito gruppo. Il secondo gruppo vede invece impegnati coloro che amano la scrittura: l’idea, condivisa appunto da un gruppo di soci, è quella di scrivere un romanzo a più mani dopo un primo testo scritto da me. Ognuno liberamente può continuare con un proprio contributo inviando alla sottoscritta un testo narrativo che, pur legandosi alla storia, continui il precedente in modo assolutamente libero. Alla fine si rivedrà l’intera stesura per amalgamare e creare punti di raccordo se necessari. Infine c’è il gruppo di lettori che, alla ripresa, ci parleranno dei testi letterari più famosi sulla “peste” dai versi stupendi di Lucrezio, passando per Tucidide fino a finire a Manzoni, Camus, Saramago».

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