Se il terzo settore diventa teatro di brutti episodi

Franco Buccino
REPUBBLICA ed.NAPOLI, 10 agosto 2021
Per la seconda estate consecutiva in Campania il Terzo Settore è teatro di brutti episodi. Le associazioni, e le loro organizzazioni, sono vittime di soprusi, di maltrattamenti e mortificazioni. Proprio nella stagione in cui più viene richiesta la loro opera, soprattutto nei confronti degli anziani, che sono gli emarginati e le vittime in periodi di vacanze e di gran caldo. E proprio in questi due anni in cui la pandemia da Covid ha messo in ginocchio l’economia del mondo intero, i sistemi sanitari, i servizi e perfino le relazioni e le abitudini.
La scorsa estate esplose la protesta delle associazioni e dei Centri di Servizio al Volontariato, a Napoli e in Campania, perché l’organismo che deve sostenere i Csv, l’Otc di Campania Molise, rallentava e bloccava di fatto i programmi dei Csv per le associazioni con motivazioni strumentali e illogiche. I componenti dell’Otc, a cominciare dal loro presidente, furono costretti a dimettersi. È vero che ora sono tornati al loro posto, ma pensiamo che la lezione sia servita, e che da ora in poi abbiano un atteggiamento meno dispotico e più di reale sostegno ai Csv e alle associazioni.
Nelle settimane scorse si è verificato un nuovo brutto episodio nel Terzo Settore. Apparentemente meno grave e ben circoscritto, in realtà ancora più brutto perché tutto interno al mondo delle associazioni. La presidente del Csv di Caserta, con una mail di tre righe, ha comunicato all’Auser di Caserta la decadenza da socio dello stesso Csv. Nel freddo comunicato si legge che l’associazione ha disatteso alcune norme stabilite nello statuto e nel regolamento del Csv. In buona sostanza il socio Auser Caserta non ha partecipato a una serie di riunioni degli organismi interni del Csv e non si è giustificato. Nei due anni della pandemia, un’associazione soprattutto di anziani! Non ci sono riferimenti a comunicazioni formali precedenti, a convocazioni dei rappresentanti legali, a strumenti di garanzia per eventuali ricorsi. Nella foga della decisione i vertici del Csv hanno perfino cancellato, sul sito, dall’elenco dei soci fondatori l’Auser di Caserta.
Sapranno bene i responsabili Auser di Caserta e della Campania difendere e far valere i diritti dell’associazione. L’Auser a livello nazionale di associazioni di base, di circoli come li chiamiamo noi, ne ha 1400 e 300.000 iscritti. È una delle poche reti nazionali, ai sensi della recente Riforma del Terzo Settore. E però colpisce il comportamento e le strane procedure di un organismo, il Csv, che in buona sostanza è un’associazione di associazioni. È evidente il progetto di eliminare associazioni scomode dalla partecipazione e dal governo nel Csv di Caserta. E di farlo con soverchieria e arroganza. Con uno stile che sembra scimmiottare modi molto diffusi nelle nostre zone, e che dovremmo combattere sempre.
L’Auser di Caserta è ben nota nella città e nella provincia per il suo impegno sul fronte del volontariato, delle iniziative culturali, dell’invecchiamento attivo, della società civile, della lotta sistematica alla malavita organizzata. Malavita che di recente prova a riprendersi beni confiscati anche facendo l’occhiolino ad associazioni e provando a crearne di posticce, come denunciano diverse associazioni, tra cui l’Auser.
Auser Caserta avrà il sostegno della città nell’essere presto reintegrata tra i soci del Csv. E, per concludere, è opportuno ricordare al Csv di Caserta che farebbe bene, prima ancora di chiedere il rispetto delle regole statutarie alle associazioni piccole e grandi, farebbe bene a risolvere alcune annose e profonde contraddizioni interne. Ci riferiamo a evidenti conflitti d’interesse che durano da lunghi anni e continuano a creare scandalo e disorientamento fra le associazioni.

un mio intervento su Repubblica di oggi. Ciao a tutti!Se il terzo settore diventa teatro di brutti episodiFranco BuccinoREPUBBLICA ed.NAPOLI, 10 agosto 2021
Per la seconda estate consecutiva in Campania il Terzo Settore è teatro di brutti episodi. Le associazioni, e le loro organizzazioni, sono vittime di soprusi, di maltrattamenti e mortificazioni. Proprio nella stagione in cui più viene richiesta la loro opera, soprattutto nei confronti degli anziani, che sono gli emarginati e le vittime in periodi di vacanze e di gran caldo. E proprio in questi due anni in cui la pandemia da Covid ha messo in ginocchio l’economia del mondo intero, i sistemi sanitari, i servizi e perfino le relazioni e le abitudini.La scorsa estate esplose la protesta delle associazioni e dei Centri di Servizio al Volontariato, a Napoli e in Campania, perché l’organismo che deve sostenere i Csv, l’Otc di Campania Molise, rallentava e bloccava di fatto i programmi dei Csv per le associazioni con motivazioni strumentali e illogiche. I componenti dell’Otc, a cominciare dal loro presidente, furono costretti a dimettersi. È vero che ora sono tornati al loro posto, ma pensiamo che la lezione sia servita, e che da ora in poi abbiano un atteggiamento meno dispotico e più di reale sostegno ai Csv e alle associazioni.Nelle settimane scorse si è verificato un nuovo brutto episodio nel Terzo Settore. Apparentemente meno grave e ben circoscritto, in realtà ancora più brutto perché tutto interno al mondo delle associazioni. La presidente del Csv di Caserta, con una mail di tre righe, ha comunicato all’Auser di Caserta la decadenza da socio dello stesso Csv. Nel freddo comunicato si legge che l’associazione ha disatteso alcune norme stabilite nello statuto e nel regolamento del Csv. In buona sostanza il socio Auser Caserta non ha partecipato a una serie di riunioni degli organismi interni del Csv e non si è giustificato. Nei due anni della pandemia, un’associazione soprattutto di anziani! Non ci sono riferimenti a comunicazioni formali precedenti, a convocazioni dei rappresentanti legali, a strumenti di garanzia per eventuali ricorsi. Nella foga della decisione i vertici del Csv hanno perfino cancellato, sul sito, dall’elenco dei soci fondatori l’Auser di Caserta.Sapranno bene i responsabili Auser di Caserta e della Campania difendere e far valere i diritti dell’associazione. L’Auser a livello nazionale di associazioni di base, di circoli come li chiamiamo noi, ne ha 1400 e 300.000 iscritti. È una delle poche reti nazionali, ai sensi della recente Riforma del Terzo Settore. E però colpisce il comportamento e le strane procedure di un organismo, il Csv, che in buona sostanza è un’associazione di associazioni. È evidente il progetto di eliminare associazioni scomode dalla partecipazione e dal governo nel Csv di Caserta. E di farlo con soverchieria e arroganza. Con uno stile che sembra scimmiottare modi molto diffusi nelle nostre zone, e che dovremmo combattere sempre.L’Auser di Caserta è ben nota nella città e nella provincia per il suo impegno sul fronte del volontariato, delle iniziative culturali, dell’invecchiamento attivo, della società civile, della lotta sistematica alla malavita organizzata. Malavita che di recente prova a riprendersi beni confiscati anche facendo l’occhiolino ad associazioni e provando a crearne di posticce, come denunciano diverse associazioni, tra cui l’Auser. Auser Caserta avrà il sostegno della città nell’essere presto reintegrata tra i soci del Csv. E, per concludere, è opportuno ricordare al Csv di Caserta che farebbe bene, prima ancora di chiedere il rispetto delle regole statutarie alle associazioni piccole e grandi, farebbe bene a risolvere alcune annose e profonde contraddizioni interne. Ci riferiamo a evidenti conflitti d’interesse che durano da lunghi anni e continuano a creare scandalo e disorientamento fra le associazioni.

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